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manuale d’uso Goccia

La presenza dell’acqua sulla Terra è essenziale per lo sviluppo e il sostentamento della vita ed è fondamentale per mantenere in salute tutto l’ecosistema della Terra, non solo uomo e animali, ma anche piante e clima.

L’acqua è presente in tutto ciò che ci circonda e riveste un ruolo di straordinaria importanza nell’organismo umano in quanto elemento necessario al corretto mantenimento delle funzioni vitali: regola la temperatura corporea, consente al corpo di assorbire e assimilare minerali, vitamine e altre sostanze, favorisce i processi digestivi, consente il trasporto dei nutrienti alle cellule e l’ossigeno al cervello e favorisce la rimozione di tossine e scorie metaboliche. Quantitativamente l’acqua è il costituente principale dell’organismo, basti pensare che in un uomo adulto di taglia media rappresenta circa il 60/65% del peso corporeo.

Che acqua beviamo?

Secondo i dati riportati dalla Commissione Europea, l’Italia è tra i primi paesi per il consumo di acqua minerale in bottiglie di plastica, con circa 224 litri a testa, che corrispondono più o meno a 13,5 miliardi di bottiglie di plastica prodotte e usate annualmente.

In Europa, i 25 milioni di tonnellate di rifiuti plastici che vengono prodotti ogni anno, derivano dalle bottiglie di plastica dell’acqua minerale, rifiuti che causano un grave impatto ambientale e non solo. La plastica ha effetto anche sulla salute dell’uomo, infatti numerosi studi hanno già evidenziato come questo materiale di confezionamento possa cedere all’acqua sostanze pericolose ed essere una ulteriore fonte di microplastiche.

Nel 2017 l’ONU ha dichiarato la presenza 51 mila miliardi di particelle di plastica nei mari, quantità in aumento negli anni, che viene ingerita dagli animali marini ed attraverso la catena alimentare arriva direttamente nel nostro cibo.

Gli studi condotti sull’interazione tra le bottiglie di plastica e l’acqua contenuta, e i possibili effetti sulla salute dell’uomo sono numerosi, ma tutti i risultati fanno emergere una situazione sempre più preoccupante, soprattutto per via dell’effetto cumulativo a cui si va incontro. Siamo circondati da plastica: negli alimenti, nell’ambiente in cui viviamo e nell’acqua che beviamo.

Un’equipe californiana, nello studio Experimental Comparison of Chemical Migration, ha rintracciato 29 sostanze chimiche e ritenute pericolose per la salute, in grado di migrare dalla plastica della bottiglia all’acqua contenuta, tra cui: aldeidi (acetaldaide e formaldeide), chetoni e ftalati. In particolare, la quantità di queste sostanze aumenta di 9 volte se la temperatura a cui è esposta la bottiglia passa da 20 a 30 °C, e di 4 volte se l’acqua rimane in bottiglia per più di tre mesi.

E poi c’è il danno prodotto dalle bottiglie di plastica a livello ambientale. Le notizie di cronaca che siamo ormai tristemente abituati a leggere documentano lo scenario allarmante di centinaia di migliaia di tonnellate di plastica che, sversate nei nostri oceani, danno vita a inquietanti isole artificiali.

In occasione della Giornata degli Oceani 2019 il WWF ha stimato che nel Mar Mediterraneo finiscono 33 mila bottiglie di plastica al minuto! Attori inconsapevoli di questo drammatico spettacolo sono, loro malgrado, cetacei, tartarughe marine, uccelli e mammiferi marini. Ma anche noi stessi.

Purtroppo anche l’acqua di rete non è esente da problemi.

Un’indagine effettuata su scala mondiale riguardante l’inquinamento di microplastica nell’acqua di rubinetto ha mostrato nell’81% dei campioni analizzati la presenza media di 5,45 particelle/litro, per la stragrande maggioranza costituite da fibre sottilissime e con lunghezza compresa tra 0,1 e 5 mm. E non dobbiamo dimenticare l’uso sempre maggiore di cloro per disinfettare l’acqua che arriva al nostro rubinetto, dopo aver attraversato tubazioni vecchie, rugginose, piene di perdite e per questo a contatto con svariati contaminanti, piombo e pesticidi.

L’acqua è un alimento indispensabile per la vita dell’uomo e per questo è importante migliorarne la qualità per ridurre al minimo la presenza di sostanze estranee potenzialmente pericolose.

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